Sulla base delle elaborazioni effettuate dal Centro Studi di Confindustria Moda su dati di fonte INPS,
il settore Tessile-Abbigliamento presenta un’incidenza dell’occupazione femminile molto superiore
a quella registrata dall’industria manifatturiera italiana nel suo complesso.
L’analisi prende in esame i dati dell’Osservatorio Statistico dell’INPS, che attengono ai soli lavoratori
dipendenti, ad esclusione, quindi, degli indipendenti (autonomi, consulenti, titolari, ecc…).
Come indicato nelle Tabelle, nel 2021, ultimo anno ad oggi disponibile, la quota di manodopera
femminile sul totale dei lavoratori dipendenti è stata pari al 48,6% nel caso dell’industria tessile e al
66,7% nel caso dell’abbigliamento, per una media pari al 59,5% nel caso del TA nel suo complesso.
Tali percentuali risultano in linea con quelle del 2020. Di contro, la media manifatturiera mostra
un’incidenza molto inferiore, pari al 28,6% (2021).
Relativamente alla qualifica, nel TA gli operai sono per 57,8% donne; percentuale simile a questa,
ovvero 58,5%, si rileva per le “apprendiste”, sale la quota tra gli “impiegati”, dove le donne
rappresentano il 67,3%. Quote minoritarie si registrano, invece, per le donne “quadro” - pari al
37,5% contro il 62,5% degli uomini sul totale di questa fascia - mentre si scende ulteriormente al
22,8% per le posizioni dirigenziali (occupate per il 77,2% da uomini). Dette quote risultano tutte più
elevate nel caso della sola parte “a valle” della filiera: 73,6% nel caso delle figure impiegatizie, 65,2%
delle operaie, 69,2% infine degli apprendisti. Nel caso dei dirigenti si sale lievemente al 29,1%,
contro il 70,9% della componente maschile.
Se si incentra l’analisi sul solo segmento femminile (donne su totale donne), si rileva come quasi 7
donne su 10 (69,2%) siano operaie, a fronte di un 26,9% di impiegate, uno 0,9% di quadri e di uno
0,3% di dirigenti.
In termini di classe di età, guardando alle sole donne addette nel TA (e quindi ancora donne su totale
donne), poco meno del 10% (9,7%) ha al massimo 29 anni; nella fascia 30-39 la percentuale sale al
18,2%, per passare al 31,7% per la fascia 40-49 anni. Il 34,0% si colloca in quella 50-59 anni, mentre
il 6,4% della manodopera femminile è ultrasessantenne.