L’industria tessile europea ed italiana ha cavalcato l’onda della quarta rivoluzione industriale, l’industria 4.0, grazie anche ai piani nazionali industriali partiti nel 2016 ed ai finanziamenti diretti europei con lo scorso programma quadro europeo 2014-2021 Horizon 2020. Le novità dell’industria 4.0 riguardavano principalmente l’integrazione e l’interconnessione di sistemi automatizzati e semi-automatizzati all’interno della catena del valore della singola azienda, mettendo in comunicazione in tempo reale comparti aziendali come l’R&D, la produzione, la logistica e le vendite. L’industria 4.0 ha affrontato una sfida ancora più ardua ed ancora in divenire: integrare ed interconnettere le aziende all’interno della catena di fornitura, favorendo il co-design, la co-produzione e efficientando i canali di fornitura e approvvigionamento sino ad arrivare al collegamento diretto tra la filiera ed il consumatore, alle sue esigenze ed alle sue aspettative.
L’industria 4.0 si è evoluta rinnovando i propri paradigmi ed è ora industria 5.0 con una significativa accelerazione al cambiamento dopo gli anni 2020-2021. Se prima si parlava di investimenti hardware e software per le aziende tessili, ora l’attenzione si è spostata sulla valorizzazione delle persone all’interno del sistema fabbrica, e si è passati ad un’industria “umano-centrica”, focalizzata sulla persona e la resilienza o ancor meglio l’anti-fragilità della fabbrica. E’ noto infatti come, specialmente nel tessile e nella moda, la capacità del saper fare, della creatività e della conoscenza rimangano prerogative imprescindibili specialmente per le produzioni del made in Italy, legate alla qualità ed alla tradizione produttiva sostenibile anche in chiave ambientale. La digitalizzazione è ancora una prerogativa, ma piuttosto è “condicio sine qua non”. Le nuove tecnologie digitali abilitanti rimangono fondamentali in questo nuovo passaggio come l’intelligenza artificiale, il digital twin, il machine learning ed il deep learning, o ancora la tracciabilità digitale, solo per citarne alcuni esempi significativi.L’industria 5.0 viene ora spinta a livello italiano ed europeo su 4 principi:
- La necessità di adottare un approccio incentrato sull'uomo per le tecnologie digitali, compresa l'intelligenza artificiale (proposta di regolamento sull'intelligenza artificiale)
- Migliorare e riqualificare i lavoratori italiani ed europei, in particolare le competenze digitali (agenda delle competenze e piano d'azione per l'istruzione digitale)
- La necessità di avere industrie moderne, efficienti sotto il profilo delle risorse umane e sostenibili verso un'economia circolare (Green Deal)
- Rimanere e implementare un'industria globalmente competitiva, leader a livello mondiale e che accelera gli investimenti in ricerca e innovazione (Strategia industriale)
In questa nuova ottica, le persone, la loro formazione continua, la valorizzazione delle conoscenze, la creazioni di spazi lavorativi che stimolano la partecipazione, il co-design e la collaborazione non solo tra reparti intra-aziendali ma tra aziende in filiere tradizionalmente distinte, concorrono insieme ad un nuovo concetto di fare impresa più inclusivo e più stimolante, per rendere i settori industriali ed in particolare quello tessile, più attrattivi verso nuova forza lavoro e verso le nuove generazioni.
All’interno di Horizon Europe ed in particolare nel Cluster 4 sono già attive diverse opportunità di finanziamento che sposano i nuovi paradigmi dell’industria 5.0.
Al seguente link il documento ufficiale della Commissione Europea su Industry 5.0:
Industry 5.0, a transformative vision for Europe (europa.eu)
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